Sì, sto per fare un colpo di testa. Ma non l'ho ancora fatto, perciò se pensate che io stia compiendo uno sbaglio madornale avvisatemi, please. Riempitemi il blog di commenti e la casella mail di messaggi minacciosi. Siate convincenti, perché pare che ormai la decisione sia presa. Dal mio cervello e dal mio cuore, senza che mi abbiano consultato. Io infatti sono spaventata a morte.
Dunque, non so nemmeno da dove cominciare. In realtà il pensiero mi sfiora da un po', ma fino a martedì era appunto solo uno "sfiorare". Ieri invece mi è partito l'embolo, e ho deciso in men che non si dica. Siete curiose, lo so... ecco, uff... mi riiscrivo all'università. L'ho detto. Cioè, ma roba da matti. Sono passati quasi due anni dalla mia laurea magistrale. E avevo giurato che non avrei più dato un esame in vita mia.
E però. Però a quasi due anni dalla laurea sono ancora qui, senza aver fatto molti passi avanti. Di mettere tutto nel cassetto non mi va. Ma pare che con un anno e mezzo di ulteriori fatiche io possa integrare gli esami che mi mancano per poter accedere all'insegnamento. Già. E non ditemi che il mondo della scuola è pieno di precari, perché tanto ormai va così in tutti i settori. Gli unici miei ex compagni che hanno un minimo di stabilità sono proprio quelli che hanno preso questa via. Poi magari me ne pentirò amaramente eh, che d'altronde nel mondo del lavoro, almeno in Italia, ci vuole solo una cosa: il culo. Questo sarà l'ultimo tentativo prima che mi decida ad aprire una pasticceria.
:-D Sì dai, fatemi ironizzare un po' se no piango. Son due giorni che piango. Un po' piango e un po' son contenta, perché mi sembra di aver tirato fuori le palle per riprendere in mano la mia vita lavorativa. Sono stanca di aspettare, almeno così avrò l'illusione di star facendo qualcosa. Continuerò con le mie lezioni private, sia chiaro, e darò gli esami da non frequentante. Anche un po' alla cazzo, sì, chissenefrega del voto. Mi prendo il pezzo di carta che mi serve e via. Che poi sono convinta che tutta sta faccenda dei crediti sia una boiata assurda e che uno per insegnare bene debba smazzarsi sul campo, ma va beh. Volete il pezzo di carta? Lo avrete. Ecco, questo è quello che penso quando prendo coraggio. Nel resto del tempo piango e mi dispero e mi chiedo se ce la farò.
Meno male che c'è lui, che alla notizia, detta così di punto in bianco senza che gliene avessi mai accennato, non ha battuto ciglio e ha detto: "Ok, per me va bene. Io ti aiuto, per quello che posso. Un anno passa in fretta". Lui è proprio speciale, lo so.
Domani è l'anniversario dei miei, e io per rallegrarli gli porto in dono la bella notizia. Che minimo gli viene un colpo, a tutti e due. Cioè, sti poveretti hanno visto mio fratello laureato e con un bel posto di lavoro arrivare un giorno e dire:"Io ho deciso di entrare in seminario". A 26 anni. Io a 26 anni mi riiscrivo all'università. Per fortuna che son sposata, se no si prendono un biglietto sola andata per Honolulu. E anche qui scherzo, perché in realtà ho paura della loro reazione: perché da quando si è capito che la mia situazione lavorativa non era prossima allo sblocco li ho visti spesso preoccupati. Si sa come sono i genitori, non son tranquilli finché non ti vedono sposata e con un posto fisso. Per il primo punto mi sono impegnata, per il secondo purtroppo non dipende da me. Ma nei momenti di sconforto ho avuto paura di leggere nei loro occhi:"Oddio, nostra figlia è una fallita". La figlia perfetta, quella che ha sempre viaggiato come un treno con i suoi votoni, che non ha mai perso un colpo. E adesso è una povera disoccupata, almeno per la legge. Applausone. Poi mi dispiace soprattutto per mio padre, che è uno che mi ha sempre insegnato che con l'impegno si ottiene tutto, che mi ha sempre detto:"Studia, e studia quello che vuoi, vedrai che soddisfazioni". So che soffre, per me e forse anche perché si sente in colpa. Per avermi detto cose che non si sono rivelate vere. E invece io vorrei dirgli che comunque ha ragione, perché nonostante tutto non tornerei indietro, e infatti vado avanti. Però vorrei dirglielo serenamente, non piangendo a dirotto come in questo momento. Va beh, domani si vedrà.
Ora vi ho ammorbato a sufficienza e me ne vado a letto. Vorrei anche dirvi che ho lavato il pavimento della lavanderia alle ore 00.00. Così, giusto per distrarmi.
Lo so che vi chiedete donde sia venuto sto colpo di testa. E' successo che ho mandato una mail a un mio ex prof, coordinatore di facoltà, chiedendogli quanti crediti della specialistica potevano tenermi buoni. Giusto per sapere. E lui mi ha risposto 66, cioè più di un anno di studio. Gli ho risposto tante grazie, che era una bella notizia, ma ci avrei pensato per il prossimo anno visto che ormai le iscrizioni eran chiuse. E invece lui mi ha detto che fino al 30 novembre c'è la possibilità dell'"iscrizione tardiva", quella per i tardi come me, in sostanza. Mi è sembrato un segno del destino: vai Imperfect, questo è il tuo momento, prendilo al volo!
Avrò ragione?! Lo scopriremo solo vivendo... -.-'