martedì 15 novembre 2011

Quando una giornata abbastanza di m---a risolleva la tua fiducia nel genere umano

Se non vi siete scoraggiati di fronte a questo titolo simil-filosofico, vi racconto le mie merdose mirabolanti avventure di oggi.
Succede che dopo aver fatto già 5 ore di lezione mi accingo a raggiungere la terza alunna della giornata, che abita nel paese confinante con il mio. E succede che la mia macchina ad un certo punto si ferma, capricciosa all'inverosimile, proprio mentre sto uscendo da una rotonda. Con immane fatica riesco ad andare avanti una decina di metri tra sbuffi e sobbalzi, poi bum. Più niente da fare, si è capito che la signirina non aveva nessuna intenzione di ripartire. "Fortuna" vuole che mi trovassi a una cinquantina di metri dal distributore di benzina dove mi rifornisco di solito, così ho messo le quattro frecce e sono corsa là a chiedere una mano. Tre baldi e solerti omaccioni sono accorsi in mio aiuto - le donne in certe situazioni suscitano sempre istinto di protezione ;-) - e mi hanno spinta in un parcheggino poco lontano. Poi il boss del gruppo ha preso in mano la situazione:

-Se vuoi ti chiamo il meccanico più vicino-
-Eh, ma il mio meccanico è quello di RidentePaeselloLacustre-
-Chi, MeccanicoIngegnoso? Pronti, ho il suo numero, ci penso io-
-...-
-Sì pronto, MeccanicoIngegnoso? Sono qui con una tua cliente, sì, davanti alla tipografia, Opel Corsa... Arrivi subito? Perfetto!-
-...-
-Bene, ha detto che si organizza e arriva-
-Ah, allora aspetto qui-
-No no, tu vai dove devi andare, figurati, lasciami le chiavi che lui viene a prenderle da me-
-Ah, grazie mille, davvero!-.

E così ho raggiunto in un quarto d'ora a piedi la mia alunna, che mi ha accolto tutta dispiaciuta. Ho fatto la mia lezione, poi sua mamma è arrivata con un maxi pacchetto avvolto nella carta stagnola pieno di leccornie appena sfornate:
-Così le mangi stasera, che sono così dispiaciuta per la tua macchina!-
-Grazie signora, ma non doveva!-
-Figurati, mi fa piacere! Adesso ti porta a casa mio marito-
-Ma no signora, davvero, viene il mio!-
-No no, ci mancherebbe-.

Quindi il papà della mia alunna mi accompagna a casa e mi dice: -La prossima volta che ti serve, tu mi chiami e io arrivo, non c'è problema!-

Non so voi, ma io quando trovo così tanta gentilezza nelle persone sento il cuore più leggero e ho di nuovo fiducia nel genere umano!! :-)


mercoledì 9 novembre 2011

In viaggio sul Beagle

«Ehi, Capitano!»
«Cosa c’è Charles?»
«Come va?»
«Va. Tu piuttosto?»
«Sto bene, ho vomitato subito dopo pranzo ma ora niente più nausee».
Robert FitzRoy sorrise. Il giovane non si era ancora abituato del tutto alla vita di mare, ma la sua tenacia era ammirevole. Lui stesso all’inizio aveva creduto che non sarebbe riuscito a portare avanti il viaggio: il moto oscillatorio del veliero gli procurava continui malesseri e in pochi mesi aveva perso diversi chili. Tuttavia, superato il primo periodo di smarrimento, Charles si era mostrato determinato a continuare l’impresa e si lamentava il meno possibile. Avrebbe fatto strada, ne era certo. Aveva il piglio deciso di chi affronta la vita di petto, oltre ad un’inesauribile curiosità per tutto ciò che gli stava intorno. Be’, forse quella era addirittura eccessiva, pensò fra sé il Capitano. Quando non era a terra impegnato in escursioni e studi se lo ritrovava sempre intorno, desideroso di condividere con lui le sue riflessioni e, soprattutto, di rivolgergli le domande più disparate.
«Senta, signor FitzRoy, stavo pensando…»
“Ecco, appunto”.
«Charles, dovresti pensare un po’ meno. Ti fa male alla salute» gli disse sorridendo.
«Fa parte del mio lavoro, Capitano. E poi non è stato lei a chiedere di avere in dotazione uno studioso per questo viaggio? Ecco il prezzo da pagare. Deve aiutarmi a fare chiarezza, a dipanare i miei dubbi» ribatté scherzoso il giovane.
«Mannaggia a me! Dimmi Charles, ti ascolto»
«Ecco, pensavo, ha poi riflettuto su ciò che le avevo detto giorni fa? Parlo della mia idea riguardo alla formazione delle Ande»
«Non molto, a dire il vero»
«Be’, comunque io sono andato avanti con le mie supposizioni»
«Ne sono felice. E scommetto che mi vuoi rendere partecipe». Il Capitano FitzRoy usava un tono sarcastico, a volte, ma lo faceva solo per mascherare la curiosità e il piacere sottile che in realtà provava durante quelle conversazioni. Il giovane Darwin lo sapeva bene, per questo non se la prendeva.
«Dove eravamo rimasti? Ah, sì: il terreno si è sollevato in seguito al terremoto di Concezione, non ci sono dubbi. Purtroppo il successivo maremoto ha cancellato molte tracce e non ho potuto constatarlo di persona, ma tutti gli abitanti da me interpellati l’hanno confermato: zone in precedenza sommerse dall’acqua in seguito alle scosse sono affiorate»
«Sono d’accordo Charles, lo sai. Io stesso sull’isola di Santa Maria ho scoperto quegli strati di conchiglie al di sopra di tre metri rispetto ai segni lasciati dall’alta marea, ne abbiamo parlato più volte. Ed entrambi sappiamo che quella zona ha subìto numerosi terremoti di grave entità»
«Già. Pensandoci, mi pare chiaro che il terreno, venendo sollevato, sia inevitabilmente soggetto ad una tensione. Ed è questa tensione che, a mio parere, genera le frequenti scosse, poiché ad un certo punto essa diventa insopportabile e si creano delle rotture negli strati della Terra. E poi…»
«E poi?»
«Ecco, parallelamente a ciò, io ritengo che in tali fratture si inseriscano rocce fluide, le quali, terremoto dopo terremoto, contribuiscono alla formazione di rilievi. Se le scosse si verificano spesso - e in questa zona sappiamo che è proprio così - si può ipotizzare il sollevamento di catene montuose elevate. Mi pare quindi corretto considerare questa come la possibile origine della Cordigliera Andina»
«È una teoria interessante» 
«Così sembra. Ma i punti oscuri sono ancora molti»
«Be’, allora chiariscili, cerca ulteriori prove a sostegno dei tuoi ragionamenti. E tienimi al corrente degli sviluppi».
I due rimasero assorti, ciascuno perso nelle proprie riflessioni. Passarono minuti intrisi di silenzio. Fu il giovane Darwin a interromperlo:
«Ci pensa mai?»
«A cosa?»
«Al terremoto, al maremoto, a Concezione. Non dal punto di vista scientifico, intendo».
Il Capitano non rispose. Ci pensava, sì. E a volte certe immagini fatte di angoscia e desolazione lo tormentavano nei sogni. Forse per Charles era lo stesso. Forse non l’aveva cercato per discutere ancora della sua complessa teoria, ma solo per avere l’occasione di condividere con lui un po’ di pensieri bui.
«È un sì?»
«Cosa?»
«Questo suo silenzio. È un sì?».
FitzRoy annuì col capo.
Il Beagle navigava sotto il cielo plumbeo e i loro animi si accordavano a quell’atmosfera cupa.
«Continua a studiare, Charles. Forse un giorno il tuo lavoro servirà ad evitare il ripetersi di certe disgrazie»
«Lo crede davvero? Perché ci sono stati momenti, quando eravamo a Concezione, in cui ho pensato che era terribile stare lì ad analizzare i fatti in modo meramente scientifico. Voglio dire, mettersi a fare congetture non ha risolto nessuno dei problemi di quella gente»
«Cos’altro potevi fare?»
«Niente, appunto. È questo senso d’impotenza che mi opprime»
«Ci dovrai convivere. Fa parte della vita, ed è una sua componente ineluttabile»
«Già».
I loro sguardi si persero a osservare il mare. Quell’acqua così scura e profonda, così pericolosa quando si sollevava durante un maremoto. Eppure così amica quando cullava il vascello trasportandolo in luoghi lontani.
Navigavano da giorni in direzione delle isole Galapagos e a bordo del Beagle tutti cominciavano ad essere impazienti. Attendevano ansiosi di avvistare la terraferma.
Un grido dall’albero maestro interruppe il turbinìo di pensieri di FitzRoy e Darwin.
«Laggiù si vede qualcosa Capitano!»
«Cioè?»
«Be’, direi che ci siamo, sembra un isolotto».
Charles guardò FitzRoy con un luccichìo negli occhi. L’idea di potersi lanciare in nuove scoperte faceva rinascere in lui il buonumore.
«Forza, Capitano, c’è bisogno di noi!».
Davanti a loro l’isola Chatham. Attendeva materna l’arrivo del Beagle e del suo equipaggio.


Se vi fa schifo, per favore, non ditemelo. ;-)

giovedì 3 novembre 2011

Argomenti "scottanti"

Mi ero ripromessa di non parlare di certe cose su questo blog. Perché forse non è corretto, perché forse per qualche strana coincidenza si potrebbe anche creare un incidente diplomatico... e perché alla fin fine non c'era mai stato un pretesto tale da spingermi a farlo.
Ebbene, nuore di tutt'Italia, qual è l'argomento più scottante che ci sia?! La SUOCERA, è ovvio. ;-)
Mah, secondo me è intrinsecamente impossibile adorarsi: sarà per il ruolo che non dà scampo, sarà per la tipica rivalità femminile che nei confronti del figlio-marito arriva ai massimi livelli... Comunque, tutto sommato io credo di voler bene a mia suocera, eppure ci sono dei giorni in cui non la sopporto proprio. E quindi le sto alla larga. Capita che, pur abitando una sopra l'altra, non ci vediamo per 2-3 giorni. Ecco, a me va benissimo così. Anzi, a volte la rifuggo proprio, soprattutto se l'ultima volta che ci siamo parlate mi ha detto qualcosa che mi ha irritato. A sua discolpa, devo dire che io sono abbastanza suscettibile. A mia discolpa, affermo invece con convinzione che lei appartiene all'ingombrante categoria delle scassamaroni croniche: ma come li scassa lei nessuno eh.  A volte è di una pesantezza imbarazzante, roba che tutti la sfuggono, mica solo io.
Venendo al dunque, gli argomenti per cui mi prudono più spesso le mani sono:
1. i figli: la suddetta - ahimé - appartiene anche alla categoria di quelle suocere che, pur non essendosi in realtà rassegnate al fatto che il loro pargolo si sia sposato, desiderano però ardentemente diventare nonne. Di una femmina, possibilmente. AHHHHHHHHHH (urlo liberatorio). Diciamo che in merito a ciò le ho dato risposte talmente acide e azzeccate che ormai si limita molto sull'argomento. C'è da dire che è una buona alunna: impara abbastanza rapidamente. Epperò non si rassegna, e so per certo che non potendo rompere a me si sfoga con gli altri. Che mi compatiscono :-D, quindi tutto sommato non posso del tutto lamentarmi;
2. il ballo: dovete sapere che un paio di anni fa io&maritino, cugina-del-maritino&consorte e suocera&suocero abbiamo fatto un corso di ballo liscio insieme. Suocera&suocero non sono esattamente portati per il ballo, ma lei ama dare la colpa a lui, anche perché accetta ben poco di non essere perfetta. Il maritino invece è proprio bravo, ma bravo bravo. Ebbene, lei aveva il coraggio di pretendere che lui rifacesse il corso con lei per farla imparare meglio. Cioè, MA TI PARE?! Lui ovviamente si è rifiutato categoricamente, io le ho detto che non se ne parlava, visto che lei ha un marito con cui ballare. Nonostante questo, domenica ha detto anche a mia madre (ogni tanto facciamo un salto in balera tutti insieme) che lei preferisce ballare con il maritino... MIO, chiaramente (che le concede al massimo 2-3 balli a serata :-D). Ma secondo voi è una cosa normale?!? o_O

Ecco, quando lunedì mia mamma me l'ha riferito, dicendomi orgogliosa di aver cercato di farle capire che è sbagliato, mi son proprio venuti i nervi: indi per cui ieri ero allergica a mia suocera e le ho dato varie risposte non proprio amichevoli. Spesso mi sento anche in colpa eh, perché so che ci rimane male. Mi do mentalmente della stronza più e più volte, ma se non le rispondo a tono mi rodo ancor di più.
Mi rendo conto poi che non ho lo stesso atteggiamento con lei e con mio suocero: stasera dopo cena lui ci ha suonato e, con un pretesto, si è poi fermato a chiacchierare più di mezz'ora. Io ero tornata alle 8, dovevo ancora sistemare la cucina e non ero propriamente in vena di pubbliche relazioni, però tutto sommato non mi è dispiaciuto. Se fosse venuta lei e si fosse fermata più di un quarto d'ora mi sarebbe subito montato il nervoso e le avrei anche fatto "velatamente" capire che era ora di sloggiare. Quindi mi rendo conto che non è tutta colpa sua. Epperò non ci si può far nulla, secondo me, è proprio colpa degli scomodi ruoli.

Detto questo, vorrei sapere i vostri pareri e le vostre esilaranti esperienze con le suocere, giusto per sentirmi meno sola. ;-)

In tutto ciò, il maritino per fortuna è sempre dalla mia parte e mai ha difeso lei in caso di discussioni, né in pubblico né in privato.  E questo, ovviamente, gli dà 1000 punti in più. ;-)