lunedì 26 marzo 2012

Io ti aspetto, Cioccolatino

Sei il mio alunno più piccolo e più viziato, lo dicevo anche qui, in uno dei miei primi post. Quello che viene a casa mia e si mangia i cioccolatini più buoni. Quello che non sa ancora stare seduto bene sulla sedia grande della cucina. Quello che mi fa urlare e arrabbiare e ridere, anche se cerco di fare la seria.
La tua mamma mercoledì mi ha mandato un sms dicendomi che venerdì, a differenza del solito, non saresti potuto venire perché dovevi fare una visita. Le ho risposto: "Non preoccuparti, prima di tutto la salute".
Che non era un bel periodo, lo sapevo. Sfinivo il maritino e la mamma parlando di te, di quanto poco mi sembrassi sereno. Di come ti fossi messo a piangere qualche settimana fa, accusando uno strano mal di gambe. Di come il tuo occhio sinistro fosse diventato strabico in pochissimo tempo.
Però questo no, non lo avrei immaginato. Questo non è giusto, non è accettabile, è assurdo.
Questo, a un bambino, non dovrebbe mai capitare.
La tua mamma non ha voluto dirmi niente, ma le voci del paese sono arrivate alla mia famiglia e poi a me. È stato un colpo al cuore.
Vorrei non averti sgridato, l'ultima volta che ci siamo visti, vorrei aver capito l'ansia dietro ai tuoi capricci.
Non voglio immaginarti in quel letto d'ospedale, col tuo bel visino ancora più bianco e magro. Non voglio immaginare quello che dovrai passare per scacciare il male più brutto che c'è.
Voglio solo dirti che io ti aspetto. Che comprerò tanti buonissimi cioccolatini per il tuo ritorno. Che pregherò perché tutto passi il più in fretta possibile.

sabato 10 marzo 2012

Donne

Giusto per rimanere in tema con la festa dell'8 marzo*, vi renderò partecipi di uno dei numerosi e chiari esempi di solidarietà femminile in cui sono stata coinvolta in prima persona proprio un paio di giorni fa.
Sono le 20.15, ho appena finito di mangiare ingozzandomi per la fretta, mi ritrovo - chissà perché - in una piccola palestra vicino a casa. Ho un tappetino blu sottobraccio e un paio di calze antiscivolo in mano. Ah sì, devo fare la mia quinta lezione di pilates. Ho deciso che il mio bambino deve essere sportivo e la sua mamma deve sviluppare al meglio i muscoli che servono a farlo nascere in modo rapido e indolore (ah-ah).
Mi si avvicina un'amica di mia suocera, che mi saluta gentile e mi chiede come va. Io, orgogliosa, slaccio la cerniera della felpa per mostrarle la panza. Le dico che ultimamente sta crescendo a vista d'occhio. Lei risponde: "Beh, ma di quanto sei? Eh beh, 5 mesi, per forza che cresce, è giusto così!". Fortuna vuole che accanto a questa gentil signora se ne trovasse un'altra, a me totalmente sconosciuta, che dall'alto di un'abissale intelligenza si sovrappone alla nostra conversazione dicendo: "Ah beh, io con il mio primo figlio ero così a 9 mesi, sì sì", il tutto ripetuto per ben tre volte dato che l'amica di mia suocera fingeva di non sentirla e io stavo elaborando una risposta adeguata, del tipo:
a) magari la pancia era più piccola della mia, ma parliamo della sua faccia?
b) è facile parlare quando nessuno può verificare la veridicità di quanto si dice
c) buhahahah, ma non dica cazzate
d) per risollevare la propria autostima basta un bravo psicanalista, non occorre svilire gli altri.

Alla fine ho optato per il silenzio e l'indifferenza più totale, cosa che non guasta mai. Tuttavia, ancora mi chiedo come una persona possa essere talmente rincitrullita dall'osare dire certe cose a qualcuno che non conosce nemmeno. E mi chiedo come una donna, che sa cosa vuol dire avere a che fare con il corpo che cambia, possa essere talmente str***a da far capire ad un'altra che ha una pancia enorme, cosa tra l'altro non vera. Sono ingrassata 3 kg in 5 mesi, quindi dubito fortemente che una persona possa arrivare al nono mese mettendo su così poco peso.
Che dire, donne, c'è ancora molta strada da fare!! ;-)


*In proposito già si è detto molto su altri blog, quindi mi limiterò a due considerazioni positive:
1. il maritino mi ha fatto trovare sul tavolo, di primo mattino, un bel mazzetto di profumatissime mimose con un biglietto molto commovente. Con questo gesto ha guadagnato 1000 punti, che gli verranno scontati dale faccende domestiche. :-D
2. Claudia De Lillo, che io stimo e leggo e adoro, è stata nominata ufficiale al merito della Repubblica italiana da Napolitano. Ho un suo libro autografato che ora conserverò ancor più gelosamente. Onore a queste donne, normali e straordinarie insieme. :-)

martedì 6 marzo 2012

A volte è difficile essere me

A volte vorrei proprio essere diversa. Vorrei essere capace di tirare fuori le mie preoccupazioni, vorrei riuscire a vuotare il sacco, vorrei sapere dire: "Ho paura, anche se non sembra".
Credo che nessuno potrebbe immaginare quello che a volte mi passa per la testa, nessuno ci crederebbe. Tranne forse mio padre, perché è come me.
Nessuno si aspetterebbe da me certe ansie, ansie che mi tengono sveglia, che mi fanno stare in silenzio, che mi fanno venire terribili pensieri.
Eppure sono così, con tante luci e tante ombre. Vorrei solo poterlo comunicare, vorrei non sentirmi così sola in certi momenti. Invece più sono preoccupata e più mi isolo, cerco la solitudine per non far gravare le mie ansie sugli altri. Non posso proprio dire che gli altri non mi ascoltino: sono io che non mi faccio ascoltare. E piango da sola, pregando che vada tutto bene.

Per la cronaca, domani mattina ho l'ecografia morfologica. Stanotte ho fatto un incubo terribile e irripetibile.
Per la cronaca, quando cercavo questo bambino avevo il terrore di non poterne avere e leggevo i vari forum entrando in un circolo di disperazione. Alla prima ecografia pregavo che non fosse stato solo un falso allarme. Alla seconda che il suo cuoricino battesse ancora. Alla terza, che tutto fosse al suo posto.
Sì, decisamente qualche problema c'è. Ma è nella mia testa.