venerdì 27 maggio 2011

Tempo di premi

Con imperdonabile ritardo - lo so - mi accingo a onorare i premi ricevuti nelle scorse settimane.
Mi scuso davvero per non averlo fatto subito, ma per una strana coincidenza mi son vista assegnare 4 premi in 2 giorni e ho dovuto riprendermi dallo sconcerto ;-)... Mi sento orgogliosissima perché sono entrata nel mondo dei blog in punta di piedi, con anche un po' di remore, e ora mi ritrovo ad esserne felicissima! E c'è addirittura chi pensa che il mio diario virtuale meriti una menzione... cioè, è ovvio che una rimanga basita, no? :-D
Dunque, nell'ordine, ringrazio:
-Satoko di Chicche e coccole e Cristina di Udine, la mia città e... Nonna Pina per il premio


-Amammuzza di Io nonostante tutto per il premio


-LadyBug di La libertà non ha prezzo! per il premio



Visto che me l'hanno conferito in due, seguirò le regole del One Lovely Blog Award...
Occorre:


  • linkare la persona da cui hai ricevuto il premio;

  • raccontare 7 cose su di te;

  • premiare 15 blog e avvisare le blogger che riceveranno il premio.


  • Adempiuta la prima, passo alla seconda:

    1. Sono una coccolona, ma solo con pochi intimi: difficilmente abbraccio chi non conosco bene e odio quelli che mentre ti parlano continuano a toccarti il braccio o la spalla;
    2. il bagno è la stanza dove rifletto meglio :-D ;
    3. adoro la tisana ai frutti di bosco, la camomilla e la limonata (come la prepara il maritino nessuno)... sì dai, ditelo che sono una nonna ;-) ;
    4. il mio libro preferito è "Il nome della rosa" di Umberto Eco;
    5. sono orgogliosissima e chiedere scusa mi costa una fatica immensa;
    6. ho un fratello e un cognato (e li adoro entrambi);
    7. questo weekend sarò a Roma a festaggiare il mio anniversario! :-)))

    Bene, ora ecco a chi giro il premio:



    Grazie a tutte ragazze... e... tenete le dita incrociate per me in questi giorni... poi prometto che vi racconterò!!! :-)

    lunedì 23 maggio 2011

    Questione di "luminosità"

    Si dicono cose tremende della Chiesa, soprattutto ultimamente.
    Ma io venerdì sera ho visto giovani seminaristi pieni di emozione pronti ad affrontare la loro strada con coraggio e determinazione. Ho visto giovani preti entusiasti e con gli occhi luccicanti, li ho sentiti raccontare con gioia la loro esperienza di sacerdoti.
    Ho visto giovani (e meno giovani) laici pregare e cantare e battere le mani.
    Ho respirato la serenità di chi sa farsi guidare da Qualcuno e contemporaneamente sa prendere in mano la sua vita.
    Ho pregato che le mele marce vengano estirpate una per una, perché a fare notizia sia chi affronta con entusiasmo la sua missione e combatte giorno per giorno per avere un mondo migliore.

    Ho avuto anche interessanti conversazioni:
    "Oh, come stai? Come state?"
    "Bene grazie, proprio tutto bene!"
    "Eh be', mi sembra ovvio"
    "Eh sì, se non andiamo bene noi giovani..."
    "No, dicevo, mi sembra ovvio guardandoti... Perché sei così luminosa, così sorridente, sei uno splendore... O va tutto veramente bene o sei un'attrice fenomenale!"

    Ecco, io mi sto ancora chiedendo quale delle due opzioni sia quella giusta.
    E ho il dubbio che a volte gli altri sappiano fare luce dentro di noi meglio di quanto siamo in grado di fare noi stessi.

    venerdì 20 maggio 2011

    A tu per tu col disincanto

    Sono una persona disincantata.
    Oh, cazzo, l'ho scritto.
    Cioè, è un po' che mi sfiora quest'idea, ma forse mai come oggi l'ho messa a fuoco.
    Non che ci sia nulla di male nella cosa, anzi. Aiuta a prevenire un mare di delusioni. Solo che faccio a fatica a capacitarmene perché io, prima, non ero così. Assolutamente. Io sono nata sognatrice, con la testa fra le nuvole, abituata a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e fiduciosa nel prossimo così come nel futuro.
    Certe cose mi hanno cambiata.
    L'incanto ho iniziato a perderlo nei confronti delle persone. Quando la mia migliore amica delle elementari, una volta alle medie, mi ha voltato le spalle. In grande stile, cioè sputtanandomi a destra e a manca. Ma non ho imparato la lezione, e allora ho pensato bene di prendermi una decina di altre palate giusto per verificare che non era il caso di credere troppo in chi diceva di volermi bene. Poi ho capito, e sono diventata diffidente. Mi espongo molto meno di un tempo, racconto poco, mi apro con pochissime persone, e preferisco farlo scrivendo. Ho costruito il mio muro personale.
    Col tempo sono diventata disincantata anche nei confronti del futuro. Ho capito che l'impegno di anni sui libri non vale granché. Che con i miei diplomi di laurea alcuni si fumerebbero allegramente i cannoni. Che forse ho sbagliato qualcosa. Ma che ad ogni modo non sono fatta per stare con le mani in mano e allora mi sono reinventata.
    Ho smesso di soffrirci (forse).
    Stamattina ho ricevuto una telefonata da un'agenzia di comunicazione a cui avevo mandato il curriculum; mi chiedevano un colloquio urgente per domani. Ecco, nell'ordine, le emozioni che ho vissuto in meno di tre ore: ansia, eccitazione, gioia, perplessità, ansia, dubbio, disincanto.
    Perché dopo la telefonata ho iniziato a organizzarmi. Mi sentivo contenta perché pareva che l'agenzia avesse proprio fretta. Hanno insistito perché trovassi un buco per domani mattina. Poi mi ha sfiorato un dubbio. L'ho messo via. Mi ha risfiorato. Ho ri-telefonato. "Ah, quindi 6 mesi totalmente gratis? Nemmeno un rimborso? Impossibile trattare? Ah. Be', allora no, grazie". In realtà avrei voluto aggiungere "sfruttatori-di-merda-schiavisti-del-nuovo-millennio", ma mi son trattenuta.
    Quello che più mi ha stupito è che dopo una simile delusione ho continuato a fare le mie lezioni come se nulla fosse. Sorridente e paziente come sempre. Ho mandato un sms alla mia alunna universitaria confermandole la lezione per domani mattina, quasi sollevata di non doverla spostare. Sono andata avanti caparbia fino alle 8 senza perdere un colpo. Come se in fondo sapessi fin da subito che c'era la gabola. Come se ormai fosse impossibile il contrario.

    L'incanto mi è rimasto solo in amore. Almeno lì spero di non essere costretta a svenderlo.

    (e ringrazio come sempre la dolcissima mamma B., che forse ha capito che il mio sorriso era un po'offuscato e mi ha ripetuto infinite volte "Meno male che ci sei tu").

    mercoledì 18 maggio 2011

    Sono un animo inquieto

    Io me li immagino i miei vicini:

    -Sembra una ragazza (signora?) così a modo, tutta gentile e carina, ma non è mica tanto normale eh!-
    -Sì sì, ho notato anch'io, sai che tira giù le tapparelle alle 2 di notte?-
    -E poi di solito stende dopo l'una, l'ho vista anche ieri dalla finestra del bagno...-
    -Che poi mica stende tanto bene, mette su i panni tutti storti-
    -E ti credo, se lo fa a quell'ora lì!-
    -Ma hai visto che il venerdì sera esce alle 11?! Saran mica cose da fare, una donna sposata...-
    -E il bello è che rientra alle 2, me l'ha dit ol me scèt*!-
    -Ah, poveretto suo marito... Lui sì che è un bravo ragazzo...-
    -Ma secondo te li pulisce i vetri? Io non l'ho mai vista da quando è qui-
    -No, secondo me no, a meno che lo faccia di notte...-

    *me l'ha detto mio figlio

    :-D Cosa vi devo dire, mica c'avrebbero tutti i torti 'sti vicini eh?! Che ieri mentre stendevo nel pieno della notte continuavo a guardarmi in giro con l'impressione di essere osservata... E poi mi sono immaginata questo dialoghino e mi son fatta una risata.
    Cosa ci posso fare, in questo periodo sono più inquieta del solito e chetare l'inquietudine mi viene sempre meglio quando tutti dormono. Anche se ho sonno, se penso che la mattina dopo sarò rincoglionita, se so che poi fare una giornata di lezioni sarà ancora più pesante. L'anno scolastico sta finendo io sono spossata e stanca. Ma quando le cose finiscono mi sale l'ansia.
    Sono un animo inquieto, a dispetto delle apparenze.

    lunedì 16 maggio 2011

    Anche i sogni meritano di essere presi sul serio

    I nostri sogni non meritano che ci comportiamo da codardi. I nostri sogni ci vogliono vedere forti e decisi a realizzarli. E' troppo facile metterli da parte accampando scuse, solo perché non abbiamo il coraggio di inseguirli per davvero.
    Ultimamente mi sono ritrovata un po' stanca per combattere. Un po' sfiduciata, un po' svogliata. "Tanto non servirà a niente" mi sono detta più volte. Ho persino dubitato dei miei sogni. Del fatto che fossero davvero tali.
    Poi ho capito che la mia è solo paura di mettermi in gioco. Di investire tante energie e poi ritrovarmi di fronte ad un fallimento. Eh no, così è troppo comoda. Ho sempre detto di essere una donna con le palle: ebbene, allora tiriamole fuori.
    Stamattina qualcosa mi ha dato una svegliata. Il messaggio di un amico che tempo fa mi ha affidato l'editing del suo primo romanzo. Un lavoro a cui mi sono dedicata con impegno e dedizione, conscia che mi sarebbe servito come esperienza. Un lavoro che mi ha appassionato.
    Quel romanzo ora è tra i 200 semifinalisti al torneo letterario Io Scrittore del Gruppo Editoriale Mauri Spagnol. Hanno partecipato in 1200. Io ho scovato il concorso, io l'ho spinto a partecipare. Io, oggi, mi sento molto orgogliosa. E ho capito che non devo più nascondere la testa nella sabbia. Ho scelto una strada difficile, ma è sempre stata la strada dei miei sogni. Sta a me ora avere il coraggio di arrivare fino in fondo.

    martedì 10 maggio 2011

    Quando i ricordi sono pieni di dolcezza...

    Ieri sera mi ha preso di brutto la "sindrome depressiva pre-lunedì", quel senso di malessere che viene la domenica sera al pensiero di iniziare una nuova - freneticissima - settimana. Di solito ne sono abbastanza immune ed è il maritino che ha l'occhio parecchio malinconico. Ieri, invece, ero messa peggio di lui.
    Sarà che è stato un bellissimo week end. Con un matrimonio che ci ha molto coinvolti per il rapporto stretto che abbiamo con gli sposi. Un matrimonio dove abbiamo (ehm... HO) pianto, parlato, riso, mangiato, ballato, ballato e ballato (ve l'ho detto che io e il maritino siamo due "provetti" ballerini di liscio?!?). Una giornata di pausa dalle lezioni - finalmente l'occasione per tenermi un sabato libero -, di pausa dalla vita quotidiana, di pausa dai pensieri. E poi una pettinatura un po' diversa dalla solita (che io, con i capelli, proprio non ci so fare), un vestitino niente male, una paio di scarpe tacco 11. E quella sensazione di felicità, perché lui continua a guardarti. E ti dice che sei bella. Ci vogliono le giornate così. Avrei davvero voluto che non finisse mai.
    Poi...
    La mattina della domenica dedicata al sonno, con le sue carezze, i suoi baci, i "ti amo" sussurrati.
    La domenica pomeriggio in allegria, con la visita dei neo-sposi e i ricordi del viaggio di nozze (nostro) in previsione dell'imminente partenza per New York (loro... mannaggia!!).
    Cioè, poi ti chiedi perché alla sera c'hai la depressione. Eccheccazzo.

    Però oggi, con il riprendere dalla routine, ho scoperto come ovviare alla sindrome di cui sopra. Ho sviluppato il "pensiero dissociato". Stirare e ricordare il giorno del mio matrimonio, fare una traduzioncina dall'inglese per mio cognato e rivivere i giorni in America, dove parlare in inglese era questione di sopravvivenza, fare lezioni su lezioni e immaginarsi a New York. Ah, NY... come una città sa rimanenrti nel cuore. Io, solo a pronunciare il suo nome, mi sento diversa.

    Ok, per oggi lasciatemi credere di essere là. ;-)

    venerdì 6 maggio 2011

    Sveliamo il mistero... :-)

    Eccomi qui a svelare il mistero! ;-) Non voglio tenervi troppo sulle spine dai, anche perché siete state bravissimissime!!! Prima di tutto vi devo ringraziare anche solo per aver partecipato a questo "esilarante" giochino perché, non so se ve l'ho già detto :-D, ma tra me e gli indovinelli c'è troppo feeling...
    Quindi grazie di aver contribuito alla mia felicità!! :-D

    E ora... Rullo di tamburi...

    Ebbene sì... la più perspicace è stata Ladybug... Il mitico regalo-a-sorpresa è lo STIRAMANICHE!!!
    (Ecco, diciamo pure che il vero nome l'ho scoperto leggendolo sulla confezione, perché qui da noi in gergo si chiama "spalla").
    Io ve l'avevo detto in passato che a me basta poco per esser contenta ;-)... e come vedete ve lo dimostro anche oggi... che mica tutte avrebbero dedicato un post a un oggetto di cotal importanza... :-D
    Ma chiaramente bisogna saper leggere tra le righe e la cosa degna di nota è che il maritino abbia saputo soddisfare un mio desiderio... e, come si sa, gli uomini mica son portati per queste cose... è una questione di DNA proprio... ;-)

    Quindi complimentissimi a Ladybug! Non me ne volere ma, avendo improvvisato sull'onda del momento, non ho pensato ad un eventuale premio... prometto che la prossima volta mi organizzerò a dovere! :-)

    Grazie ancora ragazze, un bacione a tutte!

    mercoledì 4 maggio 2011

    Regalo-a-sorpresa

    E' stata una giornata intensa e senza respiro. Fatta di incastri e corse e piccoli imprevisti e tachicardia da stress. E poi di pensieri per le mille cose da fare, le lezioni da spostare, le ore da trovare.
    Una giornata di ansia per una mail che non arriva, per la marea di panni da stirare che si accumula, per il tempo che stringe e impedisce di fare quello che realmente si vorrebbe.
    Ma il sorriso non l'ho abbandonato, no. Perché me lo sono ripromessa, perché in fondo mi piace tutto (o quasi) quello che faccio, anche le corse... perché voglio essere ottimista.
    E il mio sorriso è diventato ancora più luminoso quando - dopo aver scritto al maritino l'ennesimo sms che annunciava l'ennesimo ritardo - ho letto la sua risposta: "Va bene, non mi arrabbio perché ti amo tanto... Mi raccomando non fare le corse. Bacio." Quanto è bello avere qualcuno che ti vuole bene? Che si preoccupa per te prima di tutto?
    Ma soprattutto, quanto è bello rientrare dopo una giornata così, ricevere un bacio e trovare un regalo-a-sorpresa sul divano? Un regalo utile e che desideravi da un po'... e che soprattutto può risolvere in parte uno dei tuoi problemucci!!
    Come? Ah, volete sapere cos'è?! Ma no che non ve lo dico... Dovete provare a indovinare!!! Sì, oggi tra le tante cose son pure burlona (qualcuno direbbe "simpatica come una sbadilata di merda su un muro bianco... ma va be':-D) Non ve l'ho mai detto che io e il maritino adoriamo gli indovinelli? Tipo che a pranzo lui mi dice: "Sai chi ho visto stamattina?" e io comincio: "E' maschio femmina?" e dopo una mezz'oretta finalmente ricostruisco il puzzle... Ecco adesso lo sapete. No, non siamo del tutto normali, ma quello avreste dovuto capirlo già da un po'... ;-)
    Dai, non odiatemi, voglio vedere chi è la più fantasiosa... anche se ammetto che è un regalo un po' atipico e molto difficile da immaginare... ma nel post c'è un piccolissimissimo suggerimento!

    lunedì 2 maggio 2011

    E voi, che Pasqua avete avuto?

    Perché mica possiamo lasciar passare tutto sotto silenzio, no? Così, visto che sono una ritardataria cronica, e in questo periodo pure un po' rincoglionita (vedi sotto), mi metto a parlarvi di Pasqua con una settimana di ritardo. Sperando che non ve ne siati già dimenticati e abbiate voglia di discuterne ancora un po'.
    Dunque, tirando le somme (e le somme, si sa, si tirano per bene proprio quando è già passato qualche giorno) per noi è stata una bella Pasqua. L'abbiamo festeggiata a casa nostra, aprendo la Imperfect-cucina per la prima volta in un'occasione ufficiale. Chiaramente non ho preparato tutto io - ma che siamo matti?! :-o - e ho chiesto l'aiuto degli illustri invitati: nello specifico, la mia family, la family del maritino, il cugino del maritino e la nonna del cugino del maritino (perché noi amiamo allargare la nostra parentela :-D). Così, tra antipasti, primi, secondi e dolci, tutto è filato per il meglio. Se si esclude il fallimento dei miei propositi per prepararmi al top alla prova costume, ma questa è un'altra - spinosissima - storia. ;-)
    Dopo l'abbuffata ci hanno raggiunto anche l'allegra tribù, ovvero mia cugina col consorte e i tre arzillissimi pargoli, e la cugina del maritino col promesso e ormai-quasi-sposo (la cronaca del matrimonio sarà prossimamente su questi schermi). Che dire, la compagnia non c'è mancata. E nemmeno le risate. Certo, la sera ero devastata, ma direi che ne è valsa la pena.
    Non sono nemmeno stata presa troppo dalla strana malinconia che mi pervade nei giorni di festa. E' una specie di "malattia" che mi porto dietro da tempo. Mi è capitato ai compleanni, alle lauree, a Natale... Boh, mentre tutti sono allegri io li osservo, come dire, da un punto di vista straniato, li guardo dal di fuori, e invece che sentirmi super felice mi viene un po' da piangere. E' una spiegazione un po' contorta, lo so, ma meglio di così non so fare. Dai, ditemi che avete capito e che - almeno di tanto in tanto - è capitato anche a voi, così mi sento meno assurda. ;-)
    Comunque, la nostra Pasqua si è conclusa col sorriso e io, tra le braccia del maritino, ho pensato che davvero ho tutto ciò che basta per essere felice.

    Ma sì, già che ci siamo parliamo anche di Pasquetta. Ecco, Pasquetta non è iniziata nel migliore dei modi: avevamo in programma una passeggiata pomeridiana con due coppie di amici, una delle quali ha bidonato la mattina stessa. A me i bidoni prendono male, chevvidevodi'. Specie se la suddetta coppia, anzi la sua parte maschile, negli ultimi tempi mostra qualche segno di insofferenza, una certa voglia di cambiamento. Come se gli amici di sempre gli andassero stretti. Io quando prendo atto di 'ste cose soffro. E - ma guarda un po' che novità - piango. Bene, quindi a mezzogiorno di Pasquetta ho versato calde lacrime per 20 minuti prima di ricompormi e partire per la passeggiata con la coppia superstite. Più di due ore a piedi eh, mica bazzecole, poi non ditemi che non rispetto i propositi primaverili (ah... quante volte sono andata a correre finora? Be', diciamo... due? Sono una scansafatiche, lo so :-D). Va be', comunque alla fin fine la giornata si è conclusa bene, con un bell'aperitivo per salutare gli amici atletici e una chiamata dell'ultimo minuto ad altri due soci, invitati ad insediarsi nella Imperfect-cucina e a chiudere le feste con una cena frugale.

    Ok, una cosa l'avrete capita: la mia cucina è sempre aperta, basta fare un fischio. :-D

    In conclusione, anche se non c'entra molto, la sciatemi rivolgere un pensiero speciale a Papa Giovanni Paolo II... che oggi è il suo giorno, e io certe cose non riesco a scriverle, ma le ho tutte qui dentro al cuore...