lunedì 31 gennaio 2011

Lavatrice pazzerella

La mia lavatrice cammina. OH, YES.
Ve lo giuro, ieri sera si sarà fatta un metro. Ok, c'erano dentro solo due tappeti, ma vi pare una cosa normale?! Me la sono trovata all'ingresso della lavanderia e mi è quasi preso un colpo (a me prendono colpi per un sacco di cose, un giorno ve lo racconterò :-D). Ho chiamato il maritino, che ha sentenziato: "E' posseduta".
Ebbene, se non troverete altri post sappiate che è colpa sua. ;-)

domenica 30 gennaio 2011

That's amore

Il maritino si è ufficialmente ammalato. Da mogliettina alle prime armi ma decisa a raggiungere - in un futuro piuttosto imprecisato - la perfezione :-D, l'ho accudito come meglio ho potuto.
La cosa che più mi fa sorridere, però, è che io, io che non vado mai dal dottore, io che se proprio sono malmessa il massimo che faccio è chiedere consiglio alla farmacista, io che nel corso degli anni ho adottato un sacco di cure fai-da-te e ho nasconsto a tutti le bronchiti per fare lo stesso gli allenamenti, ebbene, IO L'HO SPEDITO DAL MEDICO. Venerdì, convinta che l'aver scoperto che il suo dottore riceveva fino all'una fosse un segno divino, ho aspettato che arrivasse per il pranzo e poi gli ho intimato di mangiare in fretta e correre a farsi dare un'occhiata, perché secondo me era messo male, e insomma mica si può continuare a lavorare con la febbre e trascurarsi, che poi vengono le broncopolmoniti e bla bla bla. Un predicozzo in piena regola. Insomma, 'sta cosa mi ha un po'scioccato, mi sono vista in una prospettiva tutta diversa, una me stessa più rompipalle di mia mamma, per intenderci. Che poi, sia chiaro, avevo ragione: il dottore gli ha prescritto sciroppo e antibiotico (e riposo, ma domani riprende a lavorare eh, non c'è stato verso -.-).
So anche che lui mi ha un po' odiato quando nell'adorata e agognata pausa pranzo si è visto mettere alla porta in fretta e furia con tono minaccioso. Ma sotto sotto sapeva che avevo ragione, e forse adesso che ha avuto conferma che sono in grado di prendermi cura di lui mi ama ancora di più. ;-)
Io, comunque, rimango lo stesso stranita da questa me stessa salutista. Mah.
That's amore, I think. ;-)

Ah, ricordo a tutte le donne che in genere gli uomini, quando sono malati, sono anche più coccolosi e inclini al romanticismo: prova ne è il fatto che ieri sera ho porpinato al maritino un bellissimo film, "Se solo fosse vero", tipica storia d'amore con lieto fine, e lui - contro ogni mio ragionevole dubbio - l'ha guardato con interesse. E gli è pure piaciuto!! :-o
Donne, approfittatene!!! ;-)

venerdì 28 gennaio 2011

I love volley

…E mentre mi avviavo verso la palestra, un po’ le gambe mi tremavano, sì. Perché era passato un anno dall’ultima volta, perché sapevo di non essere più la stessa atleticamente parlando, perché le cose cambiano in fretta e non puoi sapere se ti troverai ancora a tuo agio.
50 metri separano casa mia dal palazzetto, e li ho fatti tutti col cuore in gola.
Poi mi sono cambiata, ho messo le ginocchiere, ho tirato un sospirone e sono entrata in campo. Ne è valsa decisamente la pena, sì.

Tutto questo per dirvi che una mia ex compagna di pallavolo mi ha chiamato e mi ha chiesto di fare un allenamento visto che alcune ragazze della squadra sono infortunate. Memore anche del post di qualche giorno fa e dei miei buoni propositi per l’arrivo dell’estate (è normale che io mi senta già in primavera?! :-o), ho accettato. E già questo mi pare un bel passo avanti dato che, considerata la mia insicurezza cronica, un paio di anni fa non l’avrei mai fatto di tornare in palestra dopo un anno, con un nuovo e sconosciuto allenatore per giunta! Tant’è, e vi dirò che mi è pure piaciuto. Mi mancavano un po’ l’atmosfera da spogliatoio, le battute cazzute, le mie frasi epiche che – e qui mi commuovo ;-) – le ragazze ripetono ancora. Yes, I love volley. Forever.

(ho in effetti constatato che dal punto di vista atletico oggi come oggi ricordo vagamente un bradipo, ma la soddisfazione di toccare di nuovo la palla… non ha prezzo!) J

giovedì 27 gennaio 2011

Tu chiamale, se vuoi, emozioni...

Cioccolatino entra in casa mia tutto serio e compunto. E' soprannominato così perché di solito, non appena si siede, la prima parola che proferisce è appunto "cioccolatino". Dice proprio così, "cioccolatino", senza aggiungere altro. Eh sì, lo ammetto, un po' lo vizio, ma è l'alunno più piccolo che ho e per invogliarlo a fare i compiti gli do dei buonissimi cioccolatini che mio fratello mi ha portato dalla Svizzera.
Oggi, però, non dice "cioccolatino". Si mette di buona lena a fare l'analisi logica e grammaticale. Sono stupita, perché di solito si fa pregare.
Dopo 10 minuti:
"Sono un po' emozionato oggi"
"Ah sì? E come mai?"
"Perchè la mamma mi compra l'album dei calciatori!" (sorriso radioso)
"Oh che bello!".

Ok, per me l'album dei calciatori è una cosa totalmente priva di bellezza e di senso. Ma mi fa sorridere questa capacità dei bambini di emozionarsi per le piccole cose... :-)
Oggi sono felice.

Il maritino è un po' malato. Quando non sta bene, si fa coccolare e mi dice molto più spesso che mi ama. Tenero lui... :-)

mercoledì 26 gennaio 2011

Stranezze della vita

La mamma di Y. mi dice che la dottoressa esperta di dislessia che lo segue ormai da anni mi vuole parlare. Dice di telefonarle presso il qualificatissimo centro, che mi darà qualche dritta in più per affiancarlo nello studio.
Chiamo. E' occupato. Richiamo. E' occupato. Richiamo. Se n'è andata, torna nel pomeriggio. Epporcattr...
Sto uscendo, un'alunna mi aspetta. Driiin.
Sarà quella della Telecom. Non rispondo. Va beh, rispondo, magari è per lavoro (ahahah, battutona... ebbene sì, la speranza è sempre l'ultima a morire -.-').
"Pronto, sono la Dottoressa Q."
"Ah, bene, l'avevo cercata, mi dica!" (tono gaudente, perché mi scocciava dire alla mamma di Y. che non l'avevo trovata per l'ennesima volta)
"..."
"La mamma di Y. mi ha detto che voleva darmi dei suggerimenti, la ascolto"
"..."
"Ah ma lei non è la professoressa della scuola, è quella di ripetizioni" (tono deluso)
"Sì, eh sì" (tono quasi di scuse, però dai, dimmi quello che mi dovevi dire, sei stata tu a chiedere di me, no?!)
"No sa, stiamo organizzando un incontro con i professori della scuola di Y., volevo sapere da lei quali sono le materie in cui ha più difficoltà, cosa riscontra..."
A questo punto, sono un po' perplessa. Non doveva darmi delle strategie? Illuminarmi? Spianarmi la strada? La telefonata si risolve invece in una richiesta di informazioni da parte sua, che - mi viene il dubbio - deve parlare con i professori ma non ne sa poi molto di Y. dal punto di vista prettamente scolastico. Carpisce news, mi dice un paio di cose ovvie, si congeda bellamente.
Mah.
Seguo Y. ormai da due anni, per una media di 6-7 ore settimanali. Prima di lui non avevo mai avuto alunni dislessici. Grazie a lui ho imparato molto, ma sottolineo sempre con tutti che non sono un'esperta di questa problematica e che se vogliono pareri più approfonditi devono rivolgersi a degli specialisti.
Oggi mi viene da pensare che tutto sommato pure io c'ho qualche conoscenza in merito, e che potrei tirarmela un pochettino di più. ;-)
Mi viene anche da chiedermi come mai la Dottoressa espertissima abbia detto alla mamma di Y. che doveva darmi suggerimenti, mentre invece a me li ha solo chiesti. Stranezze della vita.

martedì 25 gennaio 2011

ImperfectWife e la sua linea rotondeggiante -.-

Com’è noto, quasi tutte le promesse spose nei mesi che precedono il grande evento sono ansiose-agitate-nevrotiche, cosa che nuoce gravemente alla salute di chi sta loro intorno. Tuttavia, questo stato di inquietudine solitamente placa la fame e brucia calorie, regalando alle sposine una linea invidiabile che con l’abito bianco le renderà magnifiche.

Bene. Quello che molti non sanno, probabilmente, è che, dopo il matrimonio, la novella mogliettina si rilassa, è felice, deve cucinare molto più spesso di prima, va sempre a fare la spesa e compra cose succulente e caloriche con la scusa di far contento il maritino… e… E ingrassa.
All’inizio non se ne accorge nemmeno, perché riacquista solo il chiletto perso nell’ultimo mese prima delle nozze. Poi, un giorno, i bellissimi pantaloni bianchi super-stretch faticano ad abbottonarsi. La mogliettina pensa che le sta venendo il ciclo e quindi è gonfia. Che forse negli ultimi giorni ha esagerato con le porzioni, ma tanto da lunedì si metterà in riga. Però i mesi passano e – orrore! – i chili restano.

ImperfectWife prima del matrimonio aveva una 40-42 e quel giorno si è messa un vestito col corpetto stretto stretto come aveva sempre sognato.
Otto mesi dopo il sì, ha:
-un paio di pantaloni bianchi che non si allacciano più;
-un paio di jeans ai quali è saltato il bottone (che la suocera sarta ha prontamente rimesso al suo posto, ma  probabilmente a breve esploderà di nuovo);
-gli adorati pantaloni del tailleur della laurea con la cerniera rotta.
Tutto ciò mina la sua autostima e la mette di cattivo umore.
Va detto che il maritino mangia come un bisonte e la convince a imitarlo dicendole che con quei 3 chili in più sta proprio bene (?).
Va detto anche che ImperfectWife prima di diventare wife era una sportivona, con una media di 6 ore di pallavolo a settimana. Ora ha appeso le scarpe al chiodo causa gestione della vita familiare e lezioni per i suoi alunni che spesso si protraggono fino alle 8 di sera.

Ciò che la irrita più di ogni cosa sono le frasi con sorrisetto di chi le fa notare che si è arrotondata. Gente che sperava da anni di vederle un filo di ciccia e ora gongola più o meno palesemente.
Gente che prima del matrimonio le diceva che era troppo magra, patita e tirata e che sarebbe stata meglio con un paio di chili in più.
Ma… VAFF!!! ;-)

ImperfectWife, in conclusione, pensa che questa società che sostiene che “più magro è più bello” l’abbia orrendamente fagocitata e se ne dispiace.
Però, pensa anche che deve al più presto iscriversi in piscina perché vuole essere in forma per la prova bikini (possibilmente, come la tipa nella foto) ;-)

domenica 23 gennaio 2011

Dinamiche familiari "allargate"

Mi è venuta voglia di ampliare il discorso “animali”.
Dunque, io e il maritino abbiamo - in comunione con i suoceri, che abitano sopra di noi - una cagnolina e una gatta. Visto che non abbiamo ancora figli, lui le chiama “le nostre bambine”. Io ho già la parte del genitore inflessibile, sono quella che sgrida e dice “no”. Lui, anche se sostiene di essere il papà ;-), sembra più il fratello maggiore. O, in alternativa, il padre totalmente in loro balìa. Lui pronuncia frasi come: “Hai visto cosa ti dice la mamma? Che cattiva neh?”, con tanto di voce stupidina.
Io, che mi considero un po’ più distaccata, quando esco le saluto fino a che chiudo il cancello, mandando baci a raffica. Un giorno ho beccato il vicino che mi osservava con un misto di shock e compatimento.
Mia mamma, che notoriamente ha paura dei cani, ha invece inspiegabilmente stabilito con la peste un rapporto molto fiendly. La scorsa settimana è passata a salutarmi e tutta orgogliosa mi ha confidato di averle detto: “Ma ciao, hai visto che la nonna passa sempre a trovarti?”. :-o
Ripensandoci, mi sa che devo dare ragione al mio vicino. ;-)

Ah, dimenticavo... La cagnolina in questione, in realtà, credo abbia tutta un'altra visione della nostra situazione familiare. Sono quasi certa che lei si consideri la fidanzata del maritino: gli occhi con cui lo guarda sono eloquenti. -.-'

giovedì 20 gennaio 2011

Di tutto un po'

La mattinata non è iniziata nel modo migliore. I postumi della crisi sono duri a morire, e per giunta mi ritrovo in piena sindrome pre-mestruale (di già?! ;-) I miei 28 giorni trascorrono sempre in un lampo!!).
Ieri il papino mi fa: "Sono preoccupato per il tuo lavoro" (leggi: per il tuo non-lavoro). Non dirmelo papà, ti prego. Se smettete di crederci pure voi è finita.
Per combattere il malumore mi sono data alla cucina. Una torta salata mozzarella/zucchine fritte/podori come sorpresa per il maritino. Niente male devo dire. Se va tutto a rotoli mi riciclo come cuoca. :-D
J., simpaticissimo alunno che adoro, dice che sulla sua moto nuova vuol mettere uno striscione con scritto "I. forever". Chiaramente, lo adoro sempre più.
Y., l'alunno del genocidio ;-), mi ha sfiancato con 3 ore di scienze. Credevo che non sarei sopravvissuta.
Mister X, direttore di una rivista che quest'estate mi ha affidato, bontà sua, l'editing di un romanzo, stasera mi ha chiamato. Sembra voglia riallacciare i contatti. FiNgErS CrOsSeD.
Il maritino dice che ce la farò. E se lo dice lui, un po' gli credo. :-)
Dice anche che i jeans che ha preso puliti dall'armadio hanno una macchia marroncina. Guardo. E' una macchiona: leggera ma estesa. Mi chiedo come stirandoli non me ne sia accorta. Riguardo. La macchia ha qualcosa di familiare. Capisce anche lui e fa l'espressione colpevole. Sembra la zampa di un cane. Il nostro.
Il maritino è pieno di pregi, ma ancora non afferra che spupazzarsi la peste con indosso i jeans chiari puliti non è esattamente una mossa intelligente. Cercare di scaricare il barile sulla mogliettina lo è ancor meno. ;-)

Un po' di umorismo (nero) ;-)

Apro il diario.
Leggo.
Ant(ologia): faccio un genocidio.
"..."
"..."
"E' questo il compito?"
"Sì"
:-D
"Sicuro? Perché se è così io non ti aiuto"
:-?
"Devi fare una ricerca su un genocidio avvenuto nella storia?"
"Ecco, sì"
"Oook, così va meglio".

;-) Come faccio a non volergli bene?!

mercoledì 19 gennaio 2011

Il giorno dopo

Non so a voi, ma a me i "giorni di crisi" lasciano in eredità:
-mal di testa e mal di stomaco;
-stacanovismo acuto (tipo accettare di fare una lezione dell'ultimo minuto all'ora di cena, con un invito a cena già confermato);
-sensi di colpa. Perché passando la mattinata a compiangerti ti sei dimenticata di fare una lavatrice urgente, di passare l'aspirapolvere (e la tua alunna ha visto volteggiare battuffoli così enormi che sarebbero paragonabili alla pallozza di polvere della pubblicità), di chiamare il medico e prendere appuntamento per il maritino, di pensare a preparare una cena decente (e hai fatto un purè che sembrava minestra, ma lui non ha detto niente per non infierire;-)).

Il giorno dopo la crisi di solito sto meglio. Ho 25 anni, le occasioni (forse) arriveranno. E intanto, vai con i curricula.

E poi c'è lui

E poi, saluti la tua ultima alunna. Guardi l'orologio, sono le 7. Ti guardi allo specchio, sei un mostro. Non c'è che dire, niente giova di più alle occhiaie di un paio di ore di pianto. Sigh.
Lui è sul divano, ti fa posto, ti dice un paio di cosette. Normale amministrazione. Sono passati 2 minuti scarsi.
Poi lui ti guarda meglio, ti dice: "Ma cos'hai oggi, che mi sembri triste?". Tum. Ci ha preso anche stavolta (beh, oddio, forse con la faccia che mi ritrovo ci avrebbe presso anche mia nonna con le cataratte). Comunque, mi è bastata sta frase per tornare in lacrime. Proprio una bella giornata di  m... . Però sta di fatto che lui era lì con i suoi abbracci. Che mi ha detto: "Adesso ci facciamo una bella cenetta e passa tutto". Che ha aggiunto: "Dai, in un modo o nell'altro ce la caveremo".
Già. In fondo quella di sposarmi è la decisione migliore che abbia mai preso.

martedì 18 gennaio 2011

La mamma è sempre la mamma

Stamattina mi ha chiamato mia mamma. Mi voleva salutare, voleva sapere quando ci vediamo, sperava che le dicessi che andavo a pranzo da loro.
Abitiamo a 1 km di distanza, ma non sempre riusciamo a vederci tutti i giorni. Alla mamma manco tantissimo, lo so. Anche lei mi manca. Oggi il maritino non torna per pranzo, ma avevo già in programma un po' di cose da fare e ho preferito rimanere qui e portarmi avanti. E mi sento in colpa. Potevo andare da loro e saremmo stati tutti felici.
Ma oggi preferisco non vederli. Oggi è una giornata no. Mi sono alzata con la consapevolezza che a più di un anno dalla laurea magistrale mi ritrovo con una vita lavorativa fatta di miraggi. E non voglio andare da loro in questo stato d'animo perché non voglio trasmettere loro il mio senso di fallimento. Proprio a loro, che hanno sempre creduto in me, più di quanto abbia fatto io. So che ci soffrono quanto me per questa situazione, e oggi non me la sento di guardarli negli occhi e fingere che vada tutto bene.
Nel pomeriggio mi aspettano 4 ore di ripetizioni e spero che i miei alunni mi risollevino il morale. Spesso ci riescono. A volte invece me lo abbassano ancora di più. ;-) Ad ogni modo, loro sono gli unici che riescano a farmi sentire indispensabile, lavorativamente parlando.
Bene, siamo solo al secondo post e sto già diventando deprimente. -.-'

In controtendenza

Sposarsi. A 25 anni. Nel 2010.
Tre fattori che abbastanza spesso suscitano nell’altro reazioni di stupore/perplessità/compatimento.
“Ma sei così giovane!”, “Ma chi te l’ha fatto fare?!?”, “Tanto tra pochi anni divorzi”.  -.-'
Sposarsi. A 25 anni. Nel 2010. Senza un vero e proprio contratto di lavoro.
A questo punto, gli interlocutori si dividono in due gruppi: da una parte, quelli che ti considerano folle e irresponsabile, dall’altra quelli che con commenti tra l’acido e l’invidioso ti dicono più o meno: “Beh, beata te che te lo puoi permettere”.
A questo punto, manderesti tutti aff… Perché non sanno niente. E non sanno il c... che ti fai.
Ma non si può. Non è educazione. Non è contemplato nel vocabolario di una giovane sposina. Sgrunt.
La ristretta minoranza che non si scandalizza del tuo precoce matrimonio (di solito composta da over 60), rimpolpata da coloro che ormai hanno accusato il colpo, non perde comunque occasione di sollecitare i tuoi nervi.
“Allora? Quando fate un bambino?”
“…”
“Ma su dai, perché no? Sono così belli!”.
Magari perché ho 25 anni (e tutta la vita davanti), perché siamo sposati da soli 7 mesi ed è bello ma faticoso imparare a vivere insieme, perché i bambini sono tanto carini ma non sono pacchi regalo che quando ti hanno stancato puoi mettere nell’armadio e non pensarci più.
Trovare chi ti dà ragione è facile come trovare amichetti per la particella di sodio dell’acqua Lete. Mah.

Da tutto ciò, ho tratto una conclusione: sposarsi, a 25 anni, nel 2010, senza un vero e proprio contratto di lavoro, non è una scelta popolare. È una scelta out. Amen.

Detto questo, ed escluse le frasi più o meno scortesi/deficienti/irritanti che mi vengono rivolte, la scelta che ho fatto mi rende felice. Immensamente.
Ma siccome non è comunque facile, e a volte vado in tilt sepolta dalle paranoie, ho deciso di aprire questo blog. In controtendenza anche per questa decisione, forse, perché mi dicono che i blog stanno già passando di moda.
Sarà vero?
Beh, così come per le citazioni sopra… io me ne infischio!!! ;-)