Questo post è un po' l'evoluzione del precedente, quindi per le mie convinzioni di base sull'allattamento vi rimando a quello.
"Fortunata te che allatti" è una delle frasi che maggiormente mi sono state rivolte nei miei 3 mesi di allattamento al seno. Con una rapida indagine, ho scoperto che il 99% delle donne che la pronunciava non aveva potuto (o voluto) allattare. Quindi io, che mentre mangiavo avevo il baby attaccato alla tetta, ero mooolto fortunata, mentre loro, che avevano preso le pastiglie per non allattare e gli davano il biberon, anzi glielo facevano dare dal papà o dai nonni, erano delle povere sfigate. Eh beh, mi sembra ovvio.
Invece io dirò che l'allattamento è una fortuna per due soli motivi:
-per il pupo, che grazie al latte materno riceve molti anticorpi e un nutrimento sempre adeguato;
-per le finanze familiari.
E bon. Nient'altro a mio parere. Perché non diciamo cazzate: con i 40 gradi perenni di quest'estate, il baby attaccato per un'ora 7 volte al giorno, per un totale di 7 ore MINIMO, non mi pare denoti una fortuna sfacciata, proprio no. Non parliamo di quando si usciva: ok, come si suol dire, il latte del seno è sempre pronto. Peccato che nel pienone di una piazza durante le feste estive, così come al supermercato o altri luoghi molto pubblici, tirare fuori la tetta davanti a tutti non sia esattamente la cosa più naturale del mondo, perlomeno per me. E peccato si debba sempre pensare a cosa mettersi, perché non tutte le maglie consentono un allattamento agevole. Ok, ne avevo una fantastica della Prenatal che ho sfruttato tantissimo, fatta in modo tale che si apriva una fessura sopra il seno e in pratica non si vedeva nulla, però è l'unica che ho trovato.
Per fortuna Giorgio dormiva anche 2-3 ore tra una poppata e l'altra, quindi calcolavo di uscire in quell'intervallo di tempo. Ma mi è capitato più volte di dover tornare a casa a corse. E non ditemi che il biberon è scomodo "perché bisogna scaldare l'acqua". Per piacere! Siamo nel 2012, si trova OVUNQUE un bar dov'è possibile farsi scaldare tutto ciò che si vuole! E se capita di andare fuori dal mondo - o se anche da voi all'ASL non hanno in dotazione lo scalda-biberon perché l'ostetrica è pro allattamento materno e discrimina chi si dà all'artificiale (!!!) - basta scaldare ben benone l'acqua a casa e metterla nel termos, in modo che duri anche per qualche ora.
Parliamo poi della stanchezza generata dall'allattamento al seno: c'è chi ti vede lì con il bimbo in braccio mentre magari sei in gelateria e ti dice: "Ah, vedi che comodo? Non ti accorgi neanche!". Oh genio della lampada, sei tu che non ti accorgi perché non è alla tua di tetta che è attaccato il pupo! Dopo una poppata la mamma è stanca come dopo una corsa a perdifiato... ma ovviamente per chi non l'ha fatto è facile come bere un bicchier d'acqua!
Tutto questo genera sensi di colpa immotivati nelle donne che non allattano, oltre che una buona dose di ipocrisia. Per esempio, sempre al corso post-parto, una ragazza il mese scorso faceva mille scene dicendo che a casa aveva pianto più volte perché il suo latte non era abbastanza per la sua piccola di un mese, e quindi le doveva dare l'aggiunta. CHE ONTA, EH? -.-' L'ormai famosa ostetrica le ha fatto schiacciare un seno e ne è uscito un fiotto che quasi colpisce la mammina vicina - lo giuro. Quindi le ha consigliato di insistere, perché a quanto poteva vedere lei, di latte ne aveva eccome. La ragazza, parlando, si è contraddetta più volte e si è capito abbastanza palesemente che non è che di latte ne avesse poco, ma che dopo mezz'ora con attaccata la pupa si stancava e quindi va di biberon. Niente di male, basta dire le cose come stanno. Dopo di che è mancata un paio di settimane, poi è tornata e ha detto che in quei giorni aveva provato a dedicarsi solo ad allattare, ma era stato un incubo e quindi era arrivata alla decisione di smettere. Mentre la volta precedente guardava con disappunto le mamme con il biberon, a questo incontro se n'è stata zitta e muta e non ha più parlato di pianti - secondo me finti. Ma ha senso comportarsi così? Mah.
Detto questo, lo rifarei senza dubbio. Per il mio bimbo, questo e altro. Ma smettiamola di raccontare favole.
Ok, ora attirerò le ire di tutte le "tettalebane" del web, però è quello che penso e mi sentivo di dirlo. Amen. ;-)