martedì 30 ottobre 2012

Fortunata te che allatti!

Questo post è un po' l'evoluzione del precedente, quindi per le mie convinzioni di base sull'allattamento vi rimando a quello.


"Fortunata te che allatti" è una delle frasi che maggiormente mi sono state rivolte nei miei 3 mesi di allattamento al seno. Con una rapida indagine, ho scoperto che il 99% delle donne che la pronunciava non aveva potuto (o voluto) allattare. Quindi io, che mentre mangiavo avevo il baby attaccato alla tetta, ero mooolto fortunata, mentre loro, che avevano preso le pastiglie per non allattare e gli davano il biberon, anzi glielo facevano dare dal papà o dai nonni, erano delle povere sfigate. Eh beh, mi sembra ovvio.
Invece io dirò che l'allattamento è una fortuna per due soli motivi:
-per il pupo, che grazie al latte materno riceve molti anticorpi e un nutrimento sempre adeguato;
-per le finanze familiari.
E bon. Nient'altro a mio parere. Perché non diciamo cazzate: con i 40 gradi perenni di quest'estate, il baby attaccato per un'ora 7 volte al giorno, per un totale di 7 ore MINIMO, non mi pare denoti una fortuna sfacciata, proprio no. Non parliamo di quando si usciva: ok, come si suol dire, il latte del seno è sempre pronto. Peccato che nel pienone di una piazza durante le feste estive, così come al supermercato o altri luoghi molto pubblici, tirare fuori la tetta davanti a tutti non sia esattamente la cosa più naturale del mondo, perlomeno per me. E peccato si debba sempre pensare a cosa mettersi, perché non tutte le maglie consentono un allattamento agevole. Ok, ne avevo una fantastica della Prenatal che ho sfruttato tantissimo, fatta in modo tale che si apriva una fessura sopra il seno e in pratica non si vedeva nulla, però è l'unica che ho trovato. 
Per fortuna Giorgio dormiva anche 2-3 ore tra una poppata e l'altra, quindi calcolavo di uscire in quell'intervallo di tempo. Ma mi è capitato più volte di dover tornare a casa a corse. E non ditemi che il biberon è scomodo "perché bisogna scaldare l'acqua". Per piacere! Siamo nel 2012, si trova OVUNQUE un bar dov'è possibile farsi scaldare tutto ciò che si vuole! E se capita di andare fuori dal mondo - o se anche da voi all'ASL non hanno in dotazione lo scalda-biberon perché l'ostetrica è pro allattamento materno e discrimina chi si dà all'artificiale (!!!) - basta scaldare ben benone l'acqua a casa e metterla nel termos, in modo che duri anche per qualche ora. 
Parliamo poi della stanchezza generata dall'allattamento al seno: c'è chi ti vede lì con il bimbo in braccio mentre magari sei in gelateria e ti dice: "Ah, vedi che comodo? Non ti accorgi neanche!". Oh genio della lampada, sei tu che non ti accorgi perché non è alla tua di tetta che è attaccato il pupo! Dopo una poppata la mamma è stanca come dopo una corsa a perdifiato... ma ovviamente per chi non l'ha fatto è facile come bere un bicchier d'acqua!
Tutto questo genera sensi di colpa immotivati nelle donne che non allattano, oltre che una buona dose di ipocrisia. Per esempio, sempre al corso post-parto, una ragazza il mese scorso faceva mille scene dicendo che a casa aveva pianto più volte perché il suo latte non era abbastanza per la sua piccola di un mese, e quindi le doveva dare l'aggiunta. CHE ONTA, EH? -.-' L'ormai famosa ostetrica le ha fatto schiacciare un seno e ne è uscito un fiotto che quasi colpisce la mammina vicina - lo giuro. Quindi le ha consigliato di insistere, perché a quanto poteva vedere lei, di latte ne aveva eccome. La ragazza, parlando, si è contraddetta più volte e si è capito abbastanza palesemente che non è che di latte ne avesse poco, ma che dopo mezz'ora con attaccata la pupa si stancava e quindi va di biberon. Niente di male, basta dire le cose come stanno. Dopo di che è mancata un paio di settimane, poi è tornata e ha detto che in quei giorni aveva provato a dedicarsi solo ad allattare, ma era stato un incubo e quindi era arrivata alla decisione di smettere. Mentre la volta precedente guardava con disappunto le mamme con il biberon, a questo incontro se n'è stata zitta e muta e non ha più parlato di pianti - secondo me finti. Ma ha senso comportarsi così? Mah.

Detto questo, lo rifarei senza dubbio. Per il mio bimbo, questo e altro. Ma smettiamola di raccontare favole.

Ok, ora attirerò le ire di tutte le "tettalebane" del web, però è quello che penso e mi sentivo di dirlo. Amen. ;-)

11 commenti:

ero Lucy ha detto...

Indubbiamente di mamme che non hanno voglia di allattare ce n'e' eccome. La mia esperienza per ora e' qui in Usa, e ti dico che si', molte rinunciano per non rovinare il seno/per non stancarsi/per essere indipendenti piu' in fretta.
Pero' so anche di tante donne che non riescono ad allattare anche se vorrebbero tanto, semplicemente perche' nessuno insegna loro come attaccare bene il bimbo. A me st'ostetrica che racconti mi fa venire i brividi :/ forse poteva essere piu' utile e meno colpevolizzante.
Perche' per proseguire quello che ti ho scritto allo scorso post, anche le mamme che non riescono ad allattare sviluppano un senso di colpa. Loro e quelle del cesareo a volte si sentono donne a meta', incapaci di aver fatto qualcosa che ad altre riesce normale e subito.
Bene per te e Giorgio, ma ci credo che ne esci stremata. E' qualcosa a cui non si pensa mai.

ImperfectWife ha detto...

Ti dirò, io non ne sono uscita stremata proprio perché ho da subito accettato di dare a Giorgio l'aggiunta... Per esempio, dopo un mesetto, quando mi sono accorta che con il biberon mangiava più velocemente, ho iniziato a dargli il pasto delle 3-4 di notte totalmente con il biberon, in modo da non impiegarci 2 ore (eh sì, perché tra poppata e cambio pannolo si sta in ballo un bel po')... Sono tutte decisioni che io ho preso autonomamente, ma sono gran pochi gli esperti che ti consigliano di fare così... preferiscono spingerti a dedicarti all'allattamento 24 ore su 24, ben sapendo che nel mondo d'oggi è praticamente impossibile senza esaurirsi... Invece un farmacista molto intelligente mi fa: "Lei dà a suo figlio anche un po' di biberon? No perché lo deve abituare, sa che arrivano qui mamme disperate che devono rientrare al lavoro e non sanno come fare perché il figlio non accetta il biberon? Viviamo in una società piena di comodità e poi non le usiamo per complicarci la vita!". Troppo vero!

ero Lucy ha detto...

Ne terro' conto, grazie!

Cristina ha detto...

A mio modo di vedere, la sola, unica cosa importante è che il bambino stia bene e che la mamma pur affaticata non superi un certo livello di stress. Se per ottenere queste due condizioni si deve ricorrere al latte artificiale, ben venga! Io ho dovuto perchè ne avevo troppo poco per le esigenze di bimba. Ho allattato per tre mesi e non riuscire a soddisfarla mi faceva stare ancora più male, finchè ho capito che non dovevo adeguarmi all'universo mondo, ma ascoltare il mio istinto. Ed è andata bene, perchè i ritmi hanno iniziato a regolarizzarsi e perchè anche lui, il papà, ha cominciato a condividere con me la gioia di nutrire nostra figlia :)

Libraia Virtuale ha detto...

O cara Imperfect,
stai parlando a una che per i primi cinque giorni di vita del figlio (Giorgio pure il mio, a proposito) si è fatta miliardi e miliardi di paranoie sull'incapacità di allattare al seno. E sono paranoie inutili.

Io ci vedo una grande mancanza di buonsenso. Se per me allattare è difficile, se -come nel mio caso- non riesco ad imparare ad attaccare il bimbo al seno e lui non capisce come attaccarsi, se vedi -come nel mio caso- una mamma angosciata, la scelta dovrebbe essere una sola: ecco il biberon, cara, vivi la maternità con serenità.

Nel mio caso, quando ho visto che proprio non funzionava, con l'aiuto della dottoressa di base ho preso le pastiglie per far cessare le produzione e ho cominciato a usare il biberon: ma l'ho fatto solo perché mia madre aveva avuto gli stessi problemi con me e si è ritrovata con la mastite. Una mastite così forte che ai tempi veniva curata fasciando il seno. Mi ha sempre detto che la fasciatura del seno è stata più dolorosa del decorso post-operatorio.
Se non avessi avuto la sua esperienza, probabilmente avrei passato settimane sotto l'influenza dei tette-talebani a darmi della mamma incapace perché non ero capace di allattare il piccolo.

Questa, però, è solo la mia esperienza. (Scusa per la lunghezza del commento!)

MAMMOLINA ha detto...

dopo due esperienze molto diverse: la mia primogenita allattata con biberon, il piccino asclusivamente al seno mi trovi concorde appieno...ben detto!

Aleja B. ha detto...

Gesù, guai chi si avvicinerà alla mia tetta ò_ò

raffaella ha detto...

Io ero una di quelle che diceva che l'idea di allattare le faceva schifo. Che mai e poi mai avrebbe allattato in pubblico e che la cosa doveva restare tra me e mio figlio, se mai ce ne fosse stato bisogno. Ah, pensavo anche che chi cambia idea è un imbecille. Bene, Daniele ha 19 mesi e ancora lo allatto di sera per farlo addormentare. E' un bambino magro e lo è sempre stato. Mangia poco e quindi la pediatra mi ha sempre detto di continuare a dargli il latte fino a che non mi fossi stancata nel farlo. Credo che se hai il latte sia giusto darglielo perchè niente è meglio di questo alimento. Se poi c'è qiualche problema allora è un altro discorso. Ma caspita, dico io, a quelle che dicono:beata te" almeno prova, che se non volevi sciuparti il fisico forse era meglio che il figlio non lo facevi.
Ciao
Raffaella

ImperfectWife ha detto...

Grazie a tutte per i vostri commenti!!

Mamma Avvocato ha detto...

Di nuovo mi trovi pienamente d'accordo.
Come tutte le cose, ci sono pro e contro di entrambe le tecniche.
Come hai letto nel mio post, io ho patito tanto all'inizio, complice il baby blues, poi ho voltato pagina e sono stata decisamente meglio.
Parte della responsabilità di questi sensi di colpa, poi, seconod me è delle infermiere /ostetriche che insistono sul L.M. ma nel concreto non aiutano.
Pensa che a me la famosa montata lattea è arrivata dopo 7 giorni dal parto e il nano, che succhiava non ottenendo nulla, ha urlato per sette giorni e mi ha provocato ragadi dolorosissime e in questo tutte a dirmi: ma va, esageri con il dolore!!
Si certo, tanto è il mio!

ImperfectWife ha detto...

Certe ostetriche parlano parlano, ma loro non hanno figli... cosa ne volete sapere?!?