Se quando ho aperto questo blog ho deciso di avere come nickname ImperfectWife un motivo c'è. Ed è che sottolineando la mia imperfezione volevo allo stesso tempo considerarla come qualcosa di cui non dovermi necessariamente vergognare. Da quando sono nata - o almeno così mi pare - sono sempre stata una perfezionista e ho cercato, in tutti i campi, di raggiungere il massimo. Di essere perfetta. Intransigente con me stessa fino allo sfinimento, ho passato l'adolescenza sentendomi in difetto per qualsiasi mia minima mancanza. Poi ho iniziato a capire che in fondo essere imperfetti non era poi così male. Che la perfezione non esiste e chi sembra senza macchia di solito nasconde le magagne più grosse. Ironia della sorte, cominiciata l'università alcune compagne hanno iniziato a chiamarmi "la ragazza perfetta"; se da una parte la cosa mi lusingava, dall'altra mi sentivo nuovamente costretta a mostrarmi al massimo sotto ogni aspetto. Un' "ansia da prestazione" che è stata parte integrante della mia vita. Sono cresciuta, ma non me ne sono liberata del tutto. A volte riaffiora, e allora devo combatterla con tutte le mie forze per non farmi sopraffare. Sono capace di ripensare per ore ad un mio piccolo errore maledicendomi per non averlo saputo evitare. E' un meccanismo sfiancante, credetemi. Oggi, complice lo stress di questi giorni carnevaleschi in cui i miei alunni anzichè dedicarsi alle maschere sono stati investiti dal sacro fuoco dello studio e mi hanno tenuta occupata dalla mattina alla sera, il perfezionismo mi ha investito in pieno. Perché ho lasciato andare via un alunno senza avergli risolto l'esercizio fino in fondo. Non importa che già avessimo sforato di 10 minuti, che un'altra ragazza mi stesse aspettando, che a lui effettivamente di quell'esercizio fregasse molto relativamente. Vi giuro, gli ho chiesto di lasciarmelo copiare per bene per poterglielo finire e lui mi ha detto: "Ma stai tranquilla, stasera vatti a divertire". C'è da ridere. Probabilmente crede sia una pazzoide che passa la notte a finire i compiti dei suoi studenti non modello. E il problema è che è pure vero, accidenti. Infatti, l'esercizio l'ho finito stasera e gliel'ho spiegato via sms. Ma non sono comunque soddisfatta di me, continuo a pensare che potevo fare meglio.
Ecco, volevo farvi tanti auguri per la festa della donna. Che ormai è stata rovinata da quelle che pensano di festeggiarla furoreggiando penosamente davanti a uomini nudi, ma comunque un suo senso ce l'ha. Volevo ricordare - a me in primis - che anche se non siamo perfette, siamo delle donne a nostro modo molto speciali e non dobbiamo mai svilirci.
Ah, dal maritino nemmeno una mimosa striminzita. In compenso la famiglia B. mi ha regalato degli splendidi tulipani. E' una famiglia speciale, ne sono sempre più convinta. ;-)
5 commenti:
A me hanno inculcato fin da piccola la storia del "si può sempre fare di meglio".. Prendevo un "brava" a scuola.. "Si può sempre fare meglio..". Un 28 all'università "E bè, però, c'è anche il 30.." Un successo lavorativo " Sì ok, questa volta è andata bene, ma la prossima potrebbe andare anche meglio.." Persino su mio marito si è azzardato un "potevi trovare di meglio" :))))) Insomma sta cosa è proprio una grande ansia! Ma dove sta scritto che dobbiamo essere perfette? Io credo che siano le nostre piccole imperfezioni a renderci uniche e speciali, altrimenti saremmo come in quel film con Nicole Kidman.. "La donna perfetta", ossia stucchevoli robottini accondiscendenti.
Per inciso niente mimosa dal mio maritino imperfetto, ma una pregnante considerazione sul fatto che dovremmo piantare una pianta di mimosa perchè il costo dei rametti è andato alle stelle ...
Se fossimo perfette non avremmo bisogno di vivere. Saremmoo già morte...
Auguri anche a te..e le mimose..puoi sempre regalartele da sola...come faccio io.. ;-)
Ahahahaha!!!Grande Cri!!ma lo sai che il mio ragazzo ha detto la stessa cosa???
della serie faciamo un investimento a lungo termine e ti compro una bella pianta per i prossimi vent'anni!!!!:D
scusa Imperfect per la divagazione!!:D
Che dire,anche io penso che a essere imperfetti siamo tutti piu belli,i difetti ci rendono unici dal mio punto di vista,però la voglia costante di migliorarsi e di fare il meglio che possiamo credo sia fondamentale!!ovvio che resta un parametro personale e ognuno ha il suo "metro" di giudizio,quindi credo che se tu ti senti "a posto" con te stessa provando e riprovando e cercando di migliorare ogni giorno un pò di piu non c'è nulla di "perfetto" in questo ma è solo star bene con te stessa!!
ok ragionamento contorto a quest'ora del mattino!!!:D
Buona giornata!!
Eccomi! a me viene il dubbio che la tradizione mimosesca in germania non ci sia... non ho visto nessuna mimosa in giro!! nessun consumismo attorno alla festa...
Fidanzato mi ha fatto gli auguri di mattina e poi abbiamo lavorato tutto il giorno :)
Nemmeno io ho mai festeggiato andando a vedere scimmioni denudans per locali anche se per stuzzicare Fidanzato ho lasciato che pensasse che la sera ero organizzata con una collega per uscire e andare a vedere gli spogliarelli in giro.. :D
Imperfezione? eccola qui!
Ansia da prestazione? Tadaaaan! Ecco anche lei.
Che ci vogliamo fare? Siamo dolcemente complicate (io mi giustifico sempre così, sbattendo pure le ciglia :D).
Sì, siamo proprio "dolcemente complicate"... ogni volta che sento la canzone mi dico che è giustissima!! ;-)
Per tornare alle mimose, il maritino qualche anno fa mi ha fatto recapitare a casa un bel mazzo; era un periodo di battibecchi e voleva stupirmi un po'. Tuttavia, il giorno dopo ci ha tenuto a precisare che non dovevo abituarmi alla cosa perché non l'avrebbe fatto tutti gli anni... checcevoletefà, è proprio un romanticone!!! :-D
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